Commento ai Testi della Messa in re maggiore

  I testi sono tratti dalla Messa della Chiesa Cattolica di Roma

        

      Oh! Nessuno faccia qualche riferimento, pensiero e conclusione! Non sono certo un cristiano come quelli che “vanno alla Messa” e l’ultima volta che sono entrato in una Chiesa è per prendere uno di quei foglietti da cui ho tratto poi i testi per realizzare l’opera. Condivido in pieno, invece, come descrive i cristiani Pasquale Panella, rapidamente e con una pennellata secca, in un suo libro, credo ne “La Corazzata”, con la seguente frase: “i cristiani dicono di altri quello che potrebbe essere detto di loro”.

Personalmente, al di là del fatto che le religioni sono strani labirinti in cui è quasi impossibile trovar pace, non nascondo che mi è venuto più volte da pensare che Qualcuno abbia guidato la mia mano nel comporre questa Messa. Avete notato che ho scritto qualcuno con la lettera grande, ma non aggiungo altro a riguardo, del resto il computer non segna nemmeno “errore”. Vi dico solo un’ultima cosa sulle parole pronunciate da Gesù Cristo: “Chiedi e ti sarà dato, bussa e ti sarà aperto”. Ho sempre pensato che nel mondo accada esattamente il contrario: “Chiedi e ti sarà estorto, bussa e sarai fatto prigioniero”. Conosco tanta gente che ha provato a chiedere un posto di lavoro a qualche politico o politicante, che è per lo più la stessa cosa, e sospetto come è andata a finire.

Tornando invece sull’opera vera e propria, i cori utilizzati sono ovviamente cori da tastiera e voi appassionati di Musica sacra, testi alla mano, potrete provare a cantare l’intera Messa con le voci dei soprani, contralti, tenori e bassi.

         E’ ovvio che tra questa versione e quella che si farà in un Teatro con Orchestra e Coro veri c’è la differenza come quella tra una pietra slavata e la luna.

         Nonostante tutto questo, però, chi ha orecchie da intendere intenda.

 

                                                             Paolo Piccirilli